C'è stato un momento della tua vita in cui volevi un cambiamento ma sentivi qualcosa che ti tratteneva?
La buona notizia è che c'era davvero, non lo hai sognato.
Non era pigrizia, non era mancanza di volontà, non era scarsa motivazione.
Fra te e il cambiamento si sono semplicemente messe in mezzo le abitudini e il modo in cui il nostro sistema reagisce alle novità.
Una parte di noi, il nostro cervello arcaico, le vive infatti come un potenziale pericolo e ci manda il segnale di allarme, a prescindere che il cambiamento in questione sia voluto o meno.
Le abitudini, invece, ci fanno sentire al sicuro, quindi tendiamo a ripetere degli schemi, in testa e nel corpo.
La fregatura? Il corpo si abitua a reagire in un certo modo e da lì in poi va col 'pilota automatico', anche di fronte a strade diverse.
​
Frequentemente, reagendo allo stress del cambiare, tratteniamo delle tensioni. Di alcune siamo consapevoli, le conosciamo bene, di altre non ci accorgiamo e in ogni caso siamo abituati a entrambe.
E se siamo abituati, le sopportiamo perché ormai sono parte di noi.
Quelle tensioni - fisiche, emotive e psicologiche - si trasformano in sintomi a seconda di qual è la nostra 'zona bersaglio', per cui c'è chi soffre spesso di mal di testa, problemi digestivi, stitichezza, insonnia ecc.
Questo si riflette sul modo in cui percepiamo noi stessi e la nostra realtà.
​
​
​
La buona notizia è che tutte queste tensioni sono completamente inutili e come il corpo ha imparato quelle abitudini, può ‘disimpararle'.
​
​
​
​