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libertà leggerezza trasformazione

IL PASSO
CHE TRASFORMA

sara pittaluga, camogli, libertà
C'è stato un momento della tua vita in cui volevi un cambiamento ma sentivi qualcosa che ti tratteneva?
La buona notizia è che c'era davvero, non lo hai sognato.

 

Non era pigrizia, non era mancanza di volontà, non era scarsa motivazione.

 

Fra te e il cambiamento si sono semplicemente messe in mezzo le abitudini e il modo in cui il nostro sistema reagisce alle novità.

Una parte di noi, il nostro cervello arcaico, le vive infatti come un potenziale pericolo e ci manda il segnale di allarme, a prescindere che il cambiamento in questione sia voluto o meno. 

 

Le abitudini, invece, ci fanno sentire al sicuro, quindi tendiamo a ripetere degli schemi, in testa e nel corpo. 

 

La fregatura? Il corpo si abitua a reagire in un certo modo e da lì in poi va col 'pilota automatico', anche di fronte a strade diverse.

 

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Frequentemente, reagendo allo stress del cambiare, tratteniamo delle tensioni. Di alcune siamo consapevoli, le conosciamo bene, di altre non ci accorgiamo e in ogni caso siamo abituati a entrambe.

 

E se siamo abituati, le sopportiamo perché ormai sono parte di noi.

 

Quelle tensioni - fisiche, emotive e psicologiche - si trasformano in sintomi a seconda di qual è la nostra 'zona bersaglio', per cui c'è chi soffre spesso di mal di testa, problemi digestivi, stitichezza, insonnia ecc.

Questo si riflette sul modo in cui percepiamo noi stessi e la nostra realtà.

 

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La buona notizia è che tutte queste tensioni sono completamente inutili e come il corpo ha imparato quelle abitudini, può ‘disimpararle'.

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RIPETIAMO CIÒ CHE CI È FAMILIARE, NON CIÒ CHE CI FA BENE

PREFERIAMO UN DOLORE FAMILIARE
A UN BENESSERE SCONOSCIUTO

CAMBIARE
NON È FACILE

SE DOMANI MATTINA TI SVEGLIASSI LIBERO DA ZAVORRE, DA CHE COSA TE NE RENDERESTI CONTO?
E IN QUESTO NUOVO STATO VITALE, COSA FARESTI?

SBLOCCATI

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